#1 Pigimeteo Mer 30 Dic, 2009 22:53
E' da qualche giorno che un dubbio (tipo un tarlo) mi attanaglia e che non riesco ad individuare il bandolo della matassa. E' così che mi rivolgo al forum per avere qualche delucidazione, certo di ricevere qualche... spintarella per giungere ad immaginare la soluzione del problema.
Un passo indietro. In fisica dell'atmosfera, si definisce "windshear verticale positivo o ciclonico" una variazione della direzione del vento fra bassi ed alti strati troposferici che sia tale che la direzione del vento ruoti progressivamente in senso orario con la quota. Insomma, se, col vento alle spalle, si alza lo sguardo e si nota che le nubi ad alta quota provengono dalla sinistra, si è di fronte ad un aumento della vorticità ciclonica e, quindi, all'avvicinarsi di una depressione, ad esempio. Uno "windshear verticale negativo o anticiclonico", invece, comporta una progressiva rotrazione dei venti in senso antiorario con la quota, in modo tale che, avendo il vento alle spalle, le nubi ad alta quota si spostino verso la nostra destra.
Fin qui son cose note, dal punto di vista teorico. Poi, con l'esperienza, si impara che, nella stragrande maggioranza dei casi, il vento in quota proviene sempre dalla sinistra dell'osservatore.
Il dubbio è questo. E' noto che, in occasione di forti temporali, la corrente ascendente - il "condotto" di aspirazione dell'aria calda e umida - del sistema temporalesco può, in taluni casi, assumere una rotazione antioraria ed innescare una rotazione generale, tanto che si parla di "mesociclone"; fra le condizioni che favoriscono l'instaurarsi di tale rotazione c'è proprio (suggeriscono i testi di fisica dell'atmosfera e quelli più divulgativi) un forte windshear verticale positivo, cioè una rotazione dei venti in senso orario con la quota. Mi chiedo, allora: come fa una rotazione in senso orario a causarne una in senso antiorario? Io mi immagino la colonna d'aria che sale velocemente essere spinta prima (ad esempio) da venti meridionali, poi, a quote superiori, da venti sudoccidentali, poi, a quote ancora superiori, da venti occidentali: insomma, non può che invorticarsi in senso orario. Non portano i conti.
Se lo windshear è la causa dell'innescarsi della rotazione del mesociclone, allora tutti i mesocicloni dovrebbero avere rotazione oraria. Trovo, quindi, ovvio che questa non sia la spiegazione giusta.
Aiutatemi a trovare l'errore nel mio ragionamento, per favore!
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#3 marvel Gio 31 Dic, 2009 01:08
Rileggi bene... la rotazione (wind shear) del vento che si deve avere, salendo di quota, non è quella che alimenta la supercella ma è quella che induce una salita più rapida dei venti ascensionali interni al temporale e la formazione/isolamento di una cella unica (altrimenti si formerebbero più temporali e non un grande temporale). Insomma la rotazione del vento di cui si parla avviene rispetto alla verticale e non avviene su di uno stesso piano orizzontale.
In pratica ti devi immaginare che il tuo bel temporale si sia sviluppato in una situazione iniziale in cui i venti (indipendentemente dalla presenza del temporale) abbiano direzione diversa alle varie quote (direzione che cambia in senso orario alle varie quote, il che non significa che debba chiudere un cerchio, sia chiaro).
Questo fatto fa si che l'updraft (la corrente ascensionale) venga stimolata ulteriormente, come se venisse strozzata, ed isolata. Questo meccanismo, inolre, impedisce che la corrente ascendente e discendente si mescolino, e fa si che la supercella duri a lungo oltre che a favorirne la rotazione (questa SI in senso antiorario, come è normale che sia per un fluido che converce e sale (Emisfero Boreale).
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#4 Pigimeteo Gio 31 Dic, 2009 07:56
Ricominciamo daccapo e, stavolta, parliamo per immagini.
Poniamo di avere uno windshear positivo e una cellula temporalesca in formazione. L'aria calda e umida che si trova davanti alla linea di avanzamento del temporale viene aspirata con violenza dentro il cumulonembo, mentre l'aria fredda che stramazza dall'incudine può talvolta fungere da trampolino di lancio della corrente ascensionale, sollevando a forza l'aria calda con le stesse modalità di un piccolo fronte freddo. E' chiaro che l'aria calda aspirata, provenendo tutt'intorno, si avvicina al punto di aspirazione subendo - per quanto limitatamente - la deviazione imposta dalla forza di Coriolis, per cui tende già di per sé ad invorticarsi in senso antiorario.
Poi, che succede? Nel frattempo, a causa dello windshear positivo, a diverse quote si generano delle piccole zone di vorticità sul piano orizzontale, per le quali s'innescano delle specie di "rotori" vorticosi (del tutto simili a quelli che vediamo sottovento alle catene montuose); tali piccoli vortici, generati nei punti di discontinuità della direzione del vento, vengono poi traslati sul piano verticale sia dalle correnti ascensionali sia da quelle discendenti all'interno del cumulonembo. Quando la vorticità orizzontale si trasmette verticalmente ad una colonna d'aria in ascesa, è chiaro che la sua rotazione sarà antioraria (basta fare l'esperimento con il dito); quando, invece, si trasmette verticalmente ad una colonna d'aria in discesa, questa avrà una rotazione oraria. Questo porta, all'interno della supercella, all'isolarsi di due zone: una ascendente, con rotazione antioraria (nel nostro emisfero) ed una discendente con rotazione oraria. Tali due zone si mantengono distinte e questo costituisce il "motore" della stessa cella; nel punto di contatto fra queste due zone, però, si possono innescare fenomeni anche violenti come tornado e trombe d'aria. Etc. Etc.
Quindi, se la ricostruzione è giusta, uno windshear positivo predispone l'atmosfera ad una vorticità ciclonica che sarà poi l'updraft a traslare sul piano verticale, trasformando un semplice colonna d'aria ascendente in un vortice mesociclonico.
Ci siamo, così?
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#5 Poranese457 Gio 31 Dic, 2009 08:00
Rileggi bene... la rotazione (wind shear) del vento che si deve avere, salendo di quota, non è quella che alimenta la supercella ma è quella che induce una salita più rapida dei venti ascensionali interni al temporale e la formazione/isolamento di una cella unica (altrimenti si formerebbero più temporali e non un grande temporale). Insomma la rotazione del vento di cui si parla avviene rispetto alla verticale e non avviene su di uno stesso piano orizzontale.
In pratica ti devi immaginare che il tuo bel temporale si sia sviluppato in una situazione iniziale in cui i venti (indipendentemente dalla presenza del temporale) abbiano direzione diversa alle varie quote (direzione che cambia in senso orario alle varie quote, il che non significa che debba chiudere un cerchio, sia chiaro).
Questo fatto fa si che l'updraft (la corrente ascensionale) venga stimolata ulteriormente, come se venisse strozzata, ed isolata. Questo meccanismo, inolre, impedisce che la corrente ascendente e discendente si mescolino, e fa si che la supercella duri a lungo oltre che a favorirne la rotazione (questa SI in senso antiorario, come è normale che sia per un fluido che converce e sale (Emisfero Boreale).

Perfetto!!!
Ti avrei risposto alla stessa maniera, seppur in maniera meno tecnica, se solo ieri sera fossi stato presente qui...
Ricorda sempre Pigi che per la formazioni di quasi il 100% dei sistemi temporaleschi, dal semplice CB al più complesso MSC, si necessita di uno shear positivo perchè è abbastanza elementare giungere ad una conclusione: per alimentare tali moti si necessita di aria caldo/umida che venga trasportata dal suolo alle medie quote (le famose TERMICHE, che non so le gomme  ) e che destabilizzi a dovere le colonne d'aria.
Se il senso di rotazione è antiorario, shear negativo, tutto ciò assolutamente NON AVVIENE ma notare uno shear negativo è come trovare un quadrifoglio in un campo di carciofi... non vi è praticamente mai una rotazione simile, alle nostre latitudini è molto più probabile l'assenza di shear positivo che la presenza di shear negativo
Infatti quando di primavera/estate mi lancio in piccole analisi dei radiosondaggi il primo parametro che ricordo di guardare è proprio lo shear unito a quello dell'umidità alle varie quote... già da li si intuisce se sarà o non sarà il verso
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