#1 meteomania Lun 15 Feb, 2010 10:35
Vorrei farvi delle domande sulle terminologie meteo, ho visto che nell'elenco delle classificazioni delle precipitazioni il massimo d'intensità è il rovescio. Il termine temporale non esiste come precipitazione, quindi nelle previsioni per descrivere una precipitazione si dovrebbe usare solo il termine rovescio e invece perchè le previsioni usano anche il termine temporale? (Questo termine non esiste come termine delle precipitazioni).
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PRECIPITAZIONI
Deboli: Tra 0 e 1,9 mm/h. Se è pioviggine, viene specificata. La pioviggine non è pioggia debole, ma pioggia fine (diametro inferiore ai 0,3mm).
Moderate: Da 2 a 7,9 mm/h
Forti: Uguali o superiori a 8 mm/h
Da deboli a moderate: Da 0 a 7,9mm/h.
Da moderate a forti:Oltre 3 mm/h
Rovesci: ... o scroscio di pioggia, quasi sempre improvviso, solitamente superiore ai 30mm/h. Un rovescio può essere di pioggia, di neve o di grandine.
Debole rovescio: E' quello che molti chiamano piovasco. Si tratta di goccioloni improvvisi o brevi e deboli scrosciate di pioggia. Un debole rovescio non comprende la grandine.
Forti rovesci: Se viene indicato, si è certi che i rovesci avranno un' intensità superiore ai 60-80mm/h e possono essere anche di grandine.
... localmente anche di forte intensità: Significa che i rovesci localmente (vedi zone), potranno avere un' intensità superiore ai 60mm/h e possono essere anche di grandine.
... anche accompagnati da grandine: Nella parola "rovescio" è già compreso che potrebbe essere anche di grandine. Se viene specificato (anche col termine di locali gradinate), significa che la probabilità è elevata.
Trombe d' aria: Le trombe d' aria (o tornadi), sono ancora eventi di difficile previsione e sopratutto di difficile collocazione. Tuttavia, a volte, alcuni parametri possono far pensare la formazione (locale) di questi eventi. Quando è specificato, è perché il rischio è alto. Non è localizzabile la zona in cui si può avere la formazione, ma anche qui, diamo spesso una indicazione di massima. Prudenza, ma senza allarmismi!
Pioggia, Pioggia e neve, Neve: Pensiamo che non ci sia bisogno di spiegazioni. Solo per pioggia e neve specifichiamo che si intende una precipitazione mista. Non è facilmente localizzabile, di solito, infatti, dura poche ore. Quando intendiamo prima pioggia e poi neve o viceversa, o pioggia e neve e poi o pioggia o neve, lo specifichiamo sempre.
Neve in grani: ... o graupel. E' la neve a "pallini", quella che sembra grandine. Anche se è un evento di difficile previsione ed è sempre neve, i dati in nostro possesso sulle nostre previsioni, giustificano questa specifica. Se specificato, c'è buona probabilità (superiore al 70%).
Gelicidio: ... o pioggia ghiacciata. Quando uno strato di aria calda con temperature sopra lo 0°C interessa la quota, mentre al suolo sono presenti temperature inferiori o pari allo 0°C, la neve si tramuta in pioggia in quota e quando cade non può più tornare neve, così gela al contatto con terreno.
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Per temporale si intende la stessa cosa di rovescio?
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#2 zerogradi Lun 15 Feb, 2010 10:50
Per temporale si intende semplicemente una situazione in cui ci sono delle fulminazioni. I temporali possono essere anche secchi o con precipitazioni deboli.
Quando nelle previsioni si legge soltanto la possibilità di temporali, o viene sottinteso che sono associati perlopiù a dei rovesci, o comunque la previsione soltamente viene preceduta dalla possibile intensità delle precipitazioni.
Io nei bollettini, ad esmpio, cito sempre: piogge, rovesci, con eventuale possibilità di temporali.
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Ultima modifica di zerogradi il Lun 15 Feb, 2010 10:53, modificato 1 volta in totale
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#3 Poranese457 Lun 15 Feb, 2010 10:53
Potremmo dire che, a volte, il rovescio è il risultato di un temporale... ma non sempre!!
Il temporale è la struttura atmosferica generato da instabilità che, nel caso sfociasse in precipitazioni, potrebbe dar luogo a dei rovesci, piovosi o nevosi che siano. A volte però, come sappiamo, il temporale non scarica precipitazioni o quantomeno lo fa lontano dalle zone di origine del sistema temporalesco (questo sempre!).
Tuttavia il termine "rovescio" è da intendersi anche scisso dai temporali: possono verificarsi "rovesci" di pioggia anche senza temporali.
I 30mm/h da te citati si raggiungono anche con piogge intense dovute a normali perturbazioni... i temporali, di loro, può arrivare anche a diverse centinaio di mm/h di intensità!
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#4 Fili Lun 15 Feb, 2010 12:54
un rovescio può essere anche totalmente indipendente da un temporale... ed avvenire in un contesto di una semplice perturbazione atlantica.
Un temporale ha caratteristiche proprie, quindi fulminazioni, sviluppo verticale di nubi, moti ascendenti, ecc ecc.
Sono due cose totalmente diverse
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#5 marvel Lun 15 Feb, 2010 15:42
Potremmo dire che, a volte, il rovescio è il risultato di un temporale... ma non sempre!!
Il temporale è la struttura atmosferica generato da instabilità che, nel caso sfociasse in precipitazioni, potrebbe dar luogo a dei rovesci, piovosi o nevosi che siano. A volte però, come sappiamo, il temporale non scarica precipitazioni o quantomeno lo fa lontano dalle zone di origine del sistema temporalesco (questo sempre!).
Tuttavia il termine "rovescio" è da intendersi anche scisso dai temporali: possono verificarsi "rovesci" di pioggia anche senza temporali.
I 30mm/h da te citati si raggiungono anche con piogge intense dovute a normali perturbazioni... i temporali, di loro, può arrivare anche a diverse centinaio di mm/h di intensità!

Mica è vero questo, cioè non è vero che temporale scarica sempre le precipitazioni lontano dalle zone di origine dello stesso.
Per il resto sono d'accordo su tutto quello che avete scritto.
Esistono tempeste di fulmini in cui le nubi generatrici non sono in grado di produrre precipitazioni, o spesso le precipitazioni generate non raggiungono il suolo.
Invece vorrei farvi riflettere sull'origine dell'espressione "fulmine a ciel sereno"... vi è mai capitato?
L'unica spiegazione che ne darei è una scarica elettrica generata a grande distanza da attività temporalesca o comunque da nubi convettive.
Mi ricordo che qualche anno fa in Versilia, dove eravamo ospiti per la presentazione di una rivista di divulgazione scientifica, un esperto del posto raccontò a me e a Giuliacci di un fulmine nube-nube, lungo decine e decine di Km sulla costa, che creò il panico tra centinaia di pescatori.
In pratica la scarica scoccò tra due nubi distanti decine di chilometri ma entrambe sulla costa, per una cinquantina di km di costa tutti i pescatori di quel tratto di mare, con lenza o canna da pesca, ricevettero una bella scarica elettrica e lasciarono contemporaneamente cadere in acqua la loro attrezzatura da pesca!
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#6 Poranese457 Lun 15 Feb, 2010 17:57
Mica è vero questo, cioè non è vero che temporale scarica sempre le precipitazioni lontano dalle zone di origine dello stesso.
Per il resto sono d'accordo su tutto quello che avete scritto.
Esistono tempeste di fulmini in cui le nubi generatrici non sono in grado di produrre precipitazioni, o spesso le precipitazioni generate non raggiungono il suolo.
Invece vorrei farvi riflettere sull'origine dell'espressione "fulmine a ciel sereno"... vi è mai capitato?
L'unica spiegazione che ne darei è una scarica elettrica generata a grande distanza da attività temporalesca o comunque da nubi convettive.
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In pratica la scarica scoccò tra due nubi distanti decine di chilometri ma entrambe sulla costa, per una cinquantina di km di costa tutti i pescatori di quel tratto di mare, con lenza o canna da pesca, ricevettero una bella scarica elettrica e lasciarono contemporaneamente cadere in acqua la loro attrezzatura da pesca!
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Per "ZONA DI ORIGINE" intendo proprio dove le termiche iniziano a formarsi ed a risalire dal basso verso l'alto sotto la spinta di movimenti convettivi.
Se le bolle d'aria calda iniziano a salire sopra ad Orvieto Scalo è praticamente impossibile che il sistema temporalesco si formi per intero qui sopra e, soprattutto, che scarichi il suo botto d'acqua nel medesimo luogo.
Per quanto ne so le precipitazioni iniziano (ora vado a memoria) almeno a 20km da dove il sistema si origina... in ogni caso non nello stesso luogo.
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#7 marvel Lun 15 Feb, 2010 18:09
Mica è vero questo, cioè non è vero che temporale scarica sempre le precipitazioni lontano dalle zone di origine dello stesso.
Per il resto sono d'accordo su tutto quello che avete scritto.
Esistono tempeste di fulmini in cui le nubi generatrici non sono in grado di produrre precipitazioni, o spesso le precipitazioni generate non raggiungono il suolo.
Invece vorrei farvi riflettere sull'origine dell'espressione "fulmine a ciel sereno"... vi è mai capitato?
L'unica spiegazione che ne darei è una scarica elettrica generata a grande distanza da attività temporalesca o comunque da nubi convettive.
Mi ricordo che qualche anno fa in Versilia, dove eravamo ospiti per la presentazione di una rivista di divulgazione scientifica, un esperto del posto raccontò a me e a Giuliacci di un fulmine nube-nube, lungo decine e decine di Km sulla costa, che creò il panico tra centinaia di pescatori.
In pratica la scarica scoccò tra due nubi distanti decine di chilometri ma entrambe sulla costa, per una cinquantina di km di costa tutti i pescatori di quel tratto di mare, con lenza o canna da pesca, ricevettero una bella scarica elettrica e lasciarono contemporaneamente cadere in acqua la loro attrezzatura da pesca!
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Per "ZONA DI ORIGINE" intendo proprio dove le termiche iniziano a formarsi ed a risalire dal basso verso l'alto sotto la spinta di movimenti convettivi.
Se le bolle d'aria calda iniziano a salire sopra ad Orvieto Scalo è praticamente impossibile che il sistema temporalesco si formi per intero qui sopra e, soprattutto, che scarichi il suo botto d'acqua nel medesimo luogo.
Per quanto ne so le precipitazioni iniziano (ora vado a memoria) almeno a 20km da dove il sistema si origina... in ogni caso non nello stesso luogo.

No, questa cosa non è "sempre" valida, per esempio non vale per i temporali convettivi (da calore) estivi, nei quali il temporale può benissimo essere stazionario, nascere, crescere e morire sulla stessa zona.
Il tuo discorso è valido per altri tipi di innesco, fronti freddi, temporali semistazionari (tipici quelli "agganciati" a monti, isole, o altre asperità locali che fungono da trampolino per l'aria caldo-umida che va tuffandosi nell'aria fredda in quota, ecc), i quali si caricano in un determinato punto, e che scaricano a distanza pur mantenendo l'innesco sempre nello stesso punto.
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#8 Filippo1987 Sab 04 Gen, 2014 14:00
ciao ragazzi rispolvero questo td perchè ho una domanda sulla terminologia meteo: nelle previsioni leggo cielo nuvoloso con piogge sparse e nuvolosità irregolare con piogge sparse...che differenza c'è tra le due terminologie? è più corretto scrivere cielo nuvoloso con piogge sparse o nuvolosità irregolare con piogge sparse?
Grazie per le risposte, buona giornata
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#9 Fili Sab 04 Gen, 2014 14:03
ciao ragazzi rispolvero questo td perchè ho una domanda sulla terminologia meteo: nelle previsioni leggo cielo nuvoloso con piogge sparse e nuvolosità irregolare con piogge sparse...che differenza c'è tra le due terminologie? è più corretto scrivere cielo nuvoloso con piogge sparse o nuvolosità irregolare con piogge sparse?
Grazie per le risposte, buona giornata 
sicuramente la prima... per "nuvolosità irregolare" si intende alternanza di nuvole e schiarite, che difficilmente daranno luogo a precipitazioni, a meno di contesti di estrema instabilità (come ad esempio nel periodo marzo-aprile).
Un "cielo nuvoloso" è invece più propenso a dispensare precipitazioni a carattere sparso e non diffuso (cielo coperto)
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