#1 marvel Ven 27 Dic, 2013 13:28
In un articolo, uscito su Le Scienze, intitolato "L'inquinamento dell'aria è letale anche sotto i limiti UE" viene presentato uno studio dell'ESCAPE (European Study of Cohorts for Air Pollution Effects ) che prende in esame, in particolare, il particolato fine (PM 2,5) e gli effetti sulla salute umana.
Risultato finale: per ogni aumento di 5 microgrammi per metro cubo a cui si sia esposti per un anno, c'è un aumento del 7 per cento del rischio di morte per cause non traumatiche.
La cosa più importante è che si è verificato che l'aumento del rischio di morte per incrementi di 5 microgrammi per metro cubo interessa anche i soggetti esposti a concentrazioni di inquinanti inferiori al limite stabilito dall'Unione europea, pari a un'esposizione media annua di 25 microgrammi al metro cubo.
Ebbene, ma di che tipo di inquinamento stiamo parlando?
Con i termini PM10 e PM2,5 si indicano le frazioni di particolato aereo disperso aventi diametro aerodinamico inferiore rispettivamente a 10 e a 2,5 µm.
Le dimensioni ridotte permettono al PM10 di penetrare attraverso le vie aeree fino a raggiungere il tratto tracheo-bronchiale, e al PM2,5 di penetrare più a fondo fino alla regione alveolare. Per questo motivo il PM2,5 viene spesso indicato con il termine “particolato fine”.
Il riscaldamento domestico è responsabile di poco meno di un terzo delle emissioni totali di PM10 e PM2,5 primario in regioni come la Lombardia, su base annua, e la combustione della legna è a sua volta responsabile di più del 90% di tali emissioni.
In Umbria il riscaldamento da legna arriva a rappresentare, in inverno, fino al 60% del particolato PM2,5 totale e, in particolare in certi paesi, nelle notti serene con inversione termica, l'analisi del particolato ha dato risultati terribili, decretando un inquinamento di particolato decisamente oltre i livelli UE di cui è responsabile la combustione di legna (camini e stufe) fino ed oltre al 90%.
Insomma, per scaldare noi e i nostri cari finiamo per avvelenarli.
In uno studio condotto in Svezia, ritenuto valido anche per le nostre aree, risulta che l'inquinamento da PM10 nei mesi invernali sia responsabile della maggior parte delle PM10 (nonché dei PM2,5).
Questi sono danni dovuti a decenni di politiche falsamente ecologiste.
C'è chi combatte battaglie contro i Suv e poi, pensando di avere la coscienza a posto, torna a casa a scaldarsi in modo "ecologico"... ma nocivo.
Se siete ecologisti, ma soprattutto se tenete alla vostra salute e a quella dei vostri cari e concittadini, pensateci la prossima volta che accendete il fuoco nella stufa o nel camino.
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#2 bix Ven 27 Dic, 2013 14:14
Il consumo di legna qualora possa causare l'aumento di qualche patologia.Lo causa alle persone che vivono la terra in questo momento , non va a modificare equlibri o a sfruttare risorse che hanno impiegato milioni di anni a crearsi e che i posteri non avranno la fortuna di utilizzare, a causa dell nostro egoismo.
Ci sono molte altre abitudini ben più dannose su cui lo stato continua a lucrare.
Non la vedo in maniera così drammatica , daltra parte la media della durata della vita si allunga sempre di più.
Evidentemente inqinamento ed alimentazione scorretta perdono cotro il progresso e la ricerca.
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#3 marvel Ven 27 Dic, 2013 17:01
Il consumo di legna qualora possa causare l'aumento di qualche patologia.Lo causa alle persone che vivono la terra in questo momento , non va a modificare equlibri o a sfruttare risorse che hanno impiegato milioni di anni a crearsi e che i posteri non avranno la fortuna di utilizzare, a causa dell nostro egoismo.
Ci sono molte altre abitudini ben più dannose su cui lo stato continua a lucrare.
Non la vedo in maniera così drammatica , daltra parte la media della durata della vita si allunga sempre di più.
Evidentemente inqinamento ed alimentazione scorretta perdono cotro il progresso e la ricerca. 
La combustione di legna fa male ai polmoni.
Poi è chiaro che tutto è perfettibile, che il petrolio finirà e che tante altre cose vanno male... ma la gente deve morire oggi per far avere gas naturale tra 100 anni?
Che poi l'uomo le risorse naturali le ha sfruttate per poter arrivare al livello di benessere attuale (e purtroppo parliamo solo di una parte della popolazione mondiale), senza combustione prima di legname e carbone, poi di petrolio e gas, nonché l'uranio, ecc, nel nucleare, saremmo in tutt'altre condizioni.
Ho sufficiente fiducia nel progresso tecnologico per pensare che all'esaurimento delle suddette materie prime, avremo trovato di che scaldarci... ma spero vivamente che avremo smesso di permettere la combustione "a cielo aperto" senza filtri...
poi magari smettiamo di fumare in casa o vicino ai bambini, ci preoccupiamo che non respirino le schifezze del traffico, mentre riduciamo l'aria che respirano in condizioni pietose "solo" per riscaldarci.
Il minimo sarebbe rendere obbligatori i filtri meccanici per i camini... ma la gente continua a pensare che il fumo della legna non sia dannoso e invece inquina e fa male quanto quello di un diesel.
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#4 Cyborg Ven 27 Dic, 2013 20:43
Il fumo di un diesel non è minimamente paragonabile a quello della legna. Non credo ci vogliano studi scientifici per capirlo. Prendere alla lettera i quantitativi di Pm 2,5 10 o altri dati nudi e crudi non credo sia corretto per definire l'inquinamento prodotto. Ripeto la stessa cosa che dissi tempo fa su questo argomento... prova ad affumicare lo speck o un salmone con il fumo di un'auto... E' ovvio che finiresti intossicato!
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#5 bix Ven 27 Dic, 2013 21:07
Penso che respirare un po di puzza di fumo ,in quelle poche giornate di uggia , non increimenti in maniera significativa il rischio di malttie. magari quest'anno le giornate sono anche troppe
Restano sempre particelle non deleterie in assoluto per l'ecosistema, quindi una volta dilavate ritornano ed essere nuovo nutrimento.
Ovvio che il carbonaro esposto al fumo 12 ore al giorno moriva presto.
Non faccio una estrema difesa dei camini e delle caldaie , anzi se fosse per me userei solo il gas (la cui praticità e indiscutibile) ed utilizzerei la legna solo per braciolate etc. ma vedo mia moglie che è nata e vissuta intorno al camino e senza non riuscirebbe a stare.
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#6 Cyborg Ven 27 Dic, 2013 21:28
Restano sempre particelle non deleterie in assoluto per l'ecosistema, quindi una volta dilavate ritornano ed essere nuovo nutrimento.
Giustissimo.
Con tutte le sostanza chimiche che produciamo, che deturpano gli ecosistemi e entrano nella catena alimentare non ha senso sparare a zero su chi usa il camino.
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#7 marvel Sab 28 Dic, 2013 01:14
È no, pensare che la combustione di legna debba essere meno nociva di quella di gasolio è illusorio.
Ti basti pensare che trattasi sempre della stessa materia organica a base, principalmente di carbonio ed idrogeno, con la differenza che il petrolio ha impiegato milioni di anni per trasformare massa biologica in "olio combustibile", concentrando in qualche modo l'energia potenziale (una specie di predigestione), e preparando un materiale relativamente povero di acqua e di scorie, mentre la legna è ricchissima di acqua e scorie che finiranno nel pulviscolo (fumo) rilasciato dalla combustione.
Paradossalmente la combustione della legna, a parità di energia/calore prodotta, è meno efficiente e quindi più inquinante.
Più fumo a parità di energia prodotta (senza contare l'inefficienza del camino come fonte di calore che viene disperso in gran parte nel camino stesso). Prova a muovere un'automobile con la combustione di legna... E vediamo quanta ce ne vuole...
Idem per il carbone minerale che è stato disidratato e "predigerito" migliorandone l'efficienza.
Capisco la reticenza di fronte ad abitudini e preconcetti (a volte risulta difficile cambiare idea) ma è provato che la combustione di legna è una delle principali cause di inquinamento e quindi fonte di disturbi e malattie anche gravi.
Anche il fumo delle sigarette, in fondo, non è altro che combustione di foglie e carta (che tra l'altro proviene dalla legna)... quello derivante dalla combustione della legna viene disperso in grande quantità nell'aria e respirato senza alcun filtro.
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#8 Francesco Sab 28 Dic, 2013 09:50
La combustione della legna è nociva, questo si sa.
Per esempio Londra era molto più inquinata nel medioevo che oggi; sembra assurdo ma è così.
Le grandi città dell'India hanno un'inquinamento atmosferico pazzesco proprio perchè tutti ancora utilizzano legna per cucinare e scaldarsi.
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#9 Cyborg Sab 28 Dic, 2013 11:46
È no, pensare che la combustione di legna debba essere meno nociva di quella di gasolio è illusoria.
Ti basti pensare che trattasi sempre della stessa materia organica a base, principalmente di carbonio ed idrogeno, con la differenza che il petrolio ha impiegato milioni di anni pertrasformare massa vegetale in "olio combustibile" concentrando in qualche modo l'energia potenziale (una specie di predigestione), e preparando un materiale relativamente povero di acqua e di scorie, mentre la legna è ricchissima di acqua e scorie che finiranno nel pulviscolo (fumo) rilasciato dalla combustione.
Qui continuiamo a parlare solo di polveri sottili prodotte, occultando tutti gli altri fattori in gioco.
Dopo aver paragonato tra loro i fumi, ora paragoni le materie prime.
Il gasolio non è certo petrolio, infatti partendo dalle materie base "naturali" del petrolio, subisce processi industriali e chimici, e sappiamo che ogni sostanza che viene manipolata artificialmente diventa poi indigesta all'ecosistema.
Queste sono alcune avvertenze che si possono trovare sulle schede di sicurezza del gasolio:
Pericoli per la salute:
La miscela ha effetti irritanti per la pelle, ha proprietà nocive per
inalazione. A causa della bassa viscosità il prodotto può essere
aspirato nei polmoni o in maniera diretta in seguito ad
ingestione oppure successivamente in caso di vomito
spontaneo o provocato, in tale evenienza può insorgere
polmonite chimica. Può provocare danni agli organi in caso di
esposizione prolungata o ripetuta. Sospettato di provocare il
cancro.
Pericoli per l’ambiente:
la miscela ha effetti tossici per gli organismi acquatici con effetti
a lungo termine per l’ambiente acquatico.
Avvertenza: PERICOLO
Indicazioni di pericolo:
H226: Liquido e vapori infiammabili
H304: Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie
respiratorie
H315: Provoca irritazione cutanea
H332: Nocivo se inalato
H351: Sospettato di provocare il cancro
H373: Può provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata o
ripetuta
H411: Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata
Consigli di prudenza:
Prevenzione
P261: Evitare di respirare la nebbia/i vapori/gli aerosol
P280: Indossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi/il viso
Reazione
P301+310: IN CASO DI INGESTIONE: contattare immediatamente un CENTRO
ANTIVELENI o un medico
P331: NON provocare il vomito
Smaltimento
P501: Smaltire il prodotto/recipiente in conformità al D.Lgs. 152/06
Pericoli speciali derivanti dalla sostanza o dalla miscela
La combustione incompleta potrebbe generare una complessa miscela di particelle solide
e liquide aerodisperse e dii gas, incluso monossido di carbonio, SOx (ossidi di zolfo) o
H2SO4 (acido solforico), composti organici e inorganici non identificati.
Persistenza e degradabilità
Degradabilità abiotica
Idrolisi: I gasoli sono resistenti all'idrolisi a causa della mancanza di un gruppo funzionale
che è idroliticamente reattivo. Pertanto, questo processo non contribuirà a una perdita
misurabile dii degradazione della sostanza nell'ambiente.
Queste invece sono le avvertenze per il legname:
Usare guanti per evitare abrasioni alle mani
Può essere leccato senza problemi, disperso nell'ambiente diventa di nuovo terra
Via, il paragone non regge minimamente
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#10 marvel Sab 28 Dic, 2013 14:03
Intanto parlavo, ovviamente, di residui della combustione e non di materie prime...
Poi alla lista riportata da Cyborg mancano tutti i veleni prodotti dalla combustione della legna, gas e composti vari.
Lo stesso smog (fog+smoke) è particolarmente nocivo quando il combustibile è legna o carbone.
Le polveri sottili sono tra le sostanze più pericolose e nocive che l'uomo possa inalare.
In particolare le PM2.5 vengono praticamente assorbite attraverso i polmoni... ce le ritroviamo direttamente nel sangue.
Inoltre la legna sarà pure naturale ma, una volta bruciata, ha subito una reazione chimica incontrollata (combustione) che produce più di 100 composti velenosi come i composti aromatici, il piombo, il cadmio e l'arsenico... e perfino diossina (seppur in concentrazioni ridotte).
Una comune stufa a legna è 500 volte più inquinante di una caldaia a gasolio!
1000 volte più inquinante di una caldaia a gas!
Figuriamoci un comune camino, ancora meno efficiente!
L'EPA (Environmental Protection Agency) stima che il fumo da legna è 12 volte più cancerogeno della pari quantità di fumo di tabacco e attacca le cellule del nostro corpo fino a 40 volte in più rispetto al fumo di tabacco.
Un solo caminetto in funzione per un'ora brucia circa 10 libbre (4,5 chili) di legna, generando una produzione di idrocarburi policiclici aromatici cancerogeni di ben 4.300 volte superiore rispetto a quella di 30 sigarette.
La minaccia per la salute umana deriva dalla presenza del particolato sottile, ovvero particelle minuscole della dimensione di 1/200° rispetto ad una goccia di pioggia.
L’inalazione di particolato di fumo da legna aumenta l’incidenza, la durata e la gravità delle malattie respiratorie, colpendo più duramente bambini, anziani e tutti coloro affetti da disturbi cardiaci oppure polmonari.
L’EPA avverte come per queste sostanze cancerogene non vi sia un livello di sicurezza.
Ed ecco l'elenco delle sostanze:
(* Indica sostanza chimica trovata anche nel fumo di sigaretta
+ Indica sostanza chimica che è classificata tossica dalla legge americana)
*+monossido di carbonio, metano, composti organici volatili (C2-C7), *aldeidi, +formaldeide, *+acroleina, +propionaldeide, aldeide butile, + acetaldeide, furfurolo, sostituito furani, +benzene, +alchil benzene, + toluene, acido acetico, acido formico, *ossidi di azoto (NO, NO2), *biossido di zolfo, +cloruro di metile, +naftalene, +sostituito naftaleni, ossigenato monoaromatici, guaiacolo (e derivati), *+fenolo (e derivati), syringol (e derivati), +catecolo (e derivati), *+particelle di carbonio organico, idrocarburi policiclici aromatici ossigenati, +PAHs: fuorene, fenantrene, +antracene, metilantracene, +fluorantene, *+pirene, +benzo(a)antracene, +crisene, +benzofluorantene, *+benzo(e)pirene, *+benzo(a)pirene, *perilene, +ideno (1,2,3 - cd) pirene, *benz(ghi)perilene, *coronene, +dibenzo (a,h)pirene, retene, dibenz(a,h)antracene, oligoelementi: Na, Mg, Al, Si, S, Cl, K, Ca, Ti, V, +Cr +Mn, Fe, +Ni, Cu, Zn, Br, +Pb; particelle di carbonio elementare, alcani normali (C24-C30), di-e ciclico triterpenoidi, acido dehydroabietic, acido isopimarico, lupenone, friedelin, +diossine clorurate ...
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#11 Cyborg Sab 28 Dic, 2013 16:43
Dai va bene, ognuno faccia quello che crede giusto. Io so che accendere il camino e bruciare legna è una pratica del tutto naturale e che produce sostanze totalmente reintegrabili nell'ecosistema. Certo sarebbe giusto regolamentare il tutto, ad esempio fissando un limite orario di accensione nelle città e rendendo obbligatori i filtri.
Già per esempio vietarne l'uso nelle valli durante le fasi anticicloniche eliminerebbe del tutto il problema delle polveri sottili legate al camino, mentre le sostanze inquinanti derivanti da gasolio e benzine ce le teniamo in ogni caso sui nostri terreni
Ultima modifica di Cyborg il Sab 28 Dic, 2013 16:44, modificato 1 volta in totale
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#12 bix Sab 28 Dic, 2013 16:53
Sarà ma da ste parti ,si usano fin troppo i camini e purtoppo sono venuti a mancare prematuramente molte persone  guardacaso tutti fumatori. non srà una regola però
Il paragone della dannosità col fumo no regge minimamenete , se il camino non tira e si dovessere "appuzzare" casa apro le finestre immediatamente , non faccio boccate a pieni polmoni come un normale fumatore. Sarebbe come entare in un locale fumoso 2 volte l'anno.
Se dovessi spesso respirare quelle sostanze in gorssa quantità, prenderei precauzioni certamente.
Benvengano leggi e regole nelle zone dove le polveri potrebbero superare livelli troppo alti.
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#13 prometeo Sab 28 Dic, 2013 18:37
tanto raga , come si fa si sbaglia
rifacciamoci al vecchio adagio locale
quil che n'amazza n'grassa
Personalmente ho un camino a tiraggio forzato dal punto meramente economico ne ho tratto beneficio
tenuto conto che in un anno ho speso solo 300€ di gas (in estate ho i collettori solari) per una casa di 180mq.
tenendo conto che il camino dalla casa produttrice esce con 2,8kg di legna all'ora e lo tengo acceso mediamente 8ore
con circa 35q anno faccio la festa con temperatura costante di 20°C in casa.
Il costo medio della legna è di 12€ al q. con il gas ci sarebbe voluta una follia
nonostante un trader locale del gas lo vende a 0,30 m3, ci vanno aggiunti tutti gli oneri itallici
ed ecco le bollette salatissime
____________ Le medie non sono altro che un tentativo della mente umana di dare un ordine ad un sistema che per natura sua è disordinato
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#14 marvel Sab 28 Dic, 2013 19:25
Non si tratta tanto di opinioni, non si tratta di credere che bruciare qualcosa di naturale debba per forza essere salutare.
Sulla pericolosità delle polveri sottili da combustione di biomassa (come la legna), ci sono dati accertati, non opinioni o pareri, e credo che in un futuro prossimo anche questo problema per la salute e l'ambiente dovrà essere necessariamente affrontato.
Purtroppo il folle delirio anti-CO2 ha per troppo tempo foderato occhi ed orecchie a troppi ecologisti, che hanno essi stessi favorito l'affermazione delle stufe a legna o pellets con la favola della rinnovabilità della stessa (se tutti utilizzassimo la legna per il riscaldamento, non farebbe in tempo a rigenerarsi nessun bosco...
Inoltre faccio notare che i dati che ho riportato sopra dicono che in 1 ora di combustione di legna si possono produrre fino a 4300 volte le sostanze cancerogene generate da 30 sigarette!
Ciò equivale al fumo di 129.000 sigarette!
Ora, mettiamo anche il caso di un camino con un buon tiraggio... anzi, ottimo... mi volete dire che nemmeno l'1% del fumo del caminetto riesca a diffondersi nell'ambiente domestico?
Ebbene, quell' 1% equivale a 1290 sigarette in 1 ora fumate in prossimità.
Ok, ipotizziamo un ottimo, eccellente, imbattibile tiraggio:
l'1 per mille, lo 0,1% del fumo prodotto sfugge alla canna fumaria... abbiamo sempre 129 sigarette in 1 ora... in una stanza (e senza filtro).
Magari non puzza o non da fastidio... ma c'è.
Sicuramente meglio i camini termici con chiusura a vetro.
Poi consideriamo che comunque tutto quel fumo viene liberato appena fuori casa.
Che, volenti o no, ci rientrerà da porte e finestre, che lo respireremo tutti nelle notti fredde e senza vento, quelle con inversione termica.
Insomma, quell'oscena cortina di fumo che ricopre le nostre vallate e conche nei giorni di inversione termica è per la maggior parte costituita da polveri sottili sprigionate da caminetti e stufe.
Infine è vero che la natura riesce a riassorbire fumi e sostanze prodotte dalla combustione della legna, ma ci vogliono anni, e magari con più tempo riesce anche ad eliminare quelle prodotte dalla combustione di gasolio e benzina... ma ci riesce.
Il punto non è che i diesel sono giustamente sotto accusa, ma i dati ci dicono che rappresentano comunque la minima parte delle fonti di sostanze pericolose e cancerogene.
Così come sarebbe opportuno abbandonare i diesel (che anche con marmitte ultra-filtranti, comunque rilasciano molto particolato) sarebbe necessario provvedere alle emissioni da combustione di legna, mai filtrate.
In una città come Foligno, per esempio, in inverno rappresentano la stragrande maggioranza delle fonti di particolato nocivo, fino all'80-90% nelle notti invernali (dati ARPA).
PS(fate caso all'odore acre da fumo nei paesi e cittadine umbre la sera/notte in inverno... quell'odore è il segnale che stiamo respirando del particolato in concentrazioni importanti)
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#15 Cyborg Sab 28 Dic, 2013 20:34
Inoltre faccio notare che i dati che ho riportato sopra dicono che in 1 ora di combustione di legna si possono produrre fino a 4300 volte le sostanze cancerogene generate da 30 sigarette!
Ciò equivale al fumo di 129.000 sigarette!
Ora, mettiamo anche il caso di un camino con un buon tiraggio... anzi, ottimo... mi volete dire che nemmeno l'1% del fumo del caminetto riesca a diffondersi nell'ambiente domestico?
Ebbene, quell'1% equivale a 1290 sigarette in 1 ora fumate in prossimità.
Ok, ipotizziamo un ottimo, eccellente, imbattibile tiraggio:
l'1 per mille, lo 0,1% del fumo prodotto sfugge alla canna fumaria... abbiamo sempre 129 sigarette in 1 ora... in una stanza (e senza filtro).
Magari non puzza o non da fastidio... ma c'è.
Non riesco a credere a quanto leggo
Rivedi i tuoi conti perchè sei veramente fuori strada. Queste è terrorismo "ecologico" del tutto infondato.
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