La situazione è già piuttosto grave adesso almeno da queste parti. Il problema è che bisognerà farci il callo, la risalita verso nord della fascia degli anticicloni subtropicali e l'aumento delle temperature ci porterà progressivamente verso un cambiamento del clima (ho visto delle interessanti proiezioni in cui si stima non un calo delle precipitazioni totali ma un aumento di quelle invernali e una diminuzione di quelle estive, con piogge più episodiche ma più intense, insomma ci sposteremo "climaticamente" nelle colline di Algeria, Tunisia e Marocco settentrionali

) e alla lunga è probabile anche un progressivo cambiamento della vegetazione. Probabilmente nel corso di qualche decade i lecci e le roverelle prenderanno il posto dei cerri nei boschi, essendo meno resistenti al freddo ma più alla siccità estiva.
Questo inverno magari andrà diversamente, alcuni indici messi insieme vedrebbero una situazione più positiva, ma tanto ormai è difficile far previsioni alla vecchia maniera. Si può anche escludere dalle discussioni del forum, ma il tema del cambiamento climatico condiziona comunque qualsiasi discussione di meteorologia e comincia anche a condizionare le nostre vite visto che non si riconoscono nemmeno più bene le stagioni di quando eravamo piccoli o ragazzini.
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- Il NOAA usa la media 1981-2010, il 'clino' pre-GW per la WMO è ancora la 1961-90, noialtri usiamo ognuno la sua, i dati son giusti, son diverse solo le medie di riferimento
- Il concetto di 'normalità' del clima in senso letterale non esiste, si considera 'normale' in climatologia una determinata media solo come riferimento statistico.
- I Led Zeppelin son musica, la trap no