E' stato rievocato più volte sul forum negli ultimi giorni. Chi ha avuto la sfortuna di averlo vissuto, e soprattutto è purtroppo abbastanza vecchio da ricordarlo bene, ci ripensa piuttosto malvolentieri. Stiamo parlando dell'inizio autunno peggiore (climaticamente parlando) delle nostre vite di meteofili stagionati.
E pensare che quel 1985 era iniziato così alla grande... con un inverno straordinario, pieno di gelo e di neve, uno di quegli inverni che costruiscono passioni eterne, che si ricordano per tutta la vita, che modellano identità.
Anche la primavera fu inizialmente fresca e piovosa. Ricordo distintamente, e gli annali dell'Idrografico Lazio confermano, l'intensa fase di instabilità termoconvettiva avutasi nella prima decade di Maggio. Nella mia S.Eraclio avemmo ben dieci pomeriggi consecutivi con acquazzone, che rotolava puntuale dai rilievi di Cancelli.
Poi, tutto si bloccò. Nel vero senso della parola. Smise praticamente di piovere. E non piovve praticamente mai per cinque mesi. Cinque lunghi mesi di secco e di polvere. Ecco, se qualcosa ricordo distintamente di quel periodo, è la presenza ossessiva, dominante, della polvere.
Dall'Idrografico Lazio capto qualche dato. Al Ponte Nuovo di Bevagna solo 14 mm. in Giugno, 16 in Luglio, 62 in Agosto grazie a due fortunati acquazzoni, 0 spaccato in settembre ed appena 30 mm. in Ottobre. L'anno si chiude con poco più di 500 mm, a Bevagna come nelle altre stazioni di pianura della Valle Umbra. E' il più secco di sempre. A Perugia si registrano solo due giorni di pioggia, nel periodo fra il 10 maggio ed il 31 ottobre.
A metà agosto, neopatentato di fresco, ebbi la pessima idea di fare un giro in auto su strade sterrate della montagna folignate, insieme ad alcuni amici. Al suolo c'erano dieci, quindici centimetri di polvere. Tornammo a casa mezzi intossicati e con la macchina in condizioni indescrivibili.
Colpì moltissimo la gente quella strana siccità autunnale, cui nessuno era abituato. Che non piovesse in Luglio e Agosto, sembrava normale. Quei Settembre ed Ottobre sereni e secchissimi furono uno shock per tutti. Ai primi di ottobre si sperava in qualche cambiamento, che non ci fu. La polvere era ovunque: si infilava nei denti, nel naso, seccava le mani, costringeva gli automobilisti ad azionare continuamente i tergicristalli.
Iniziavo i miei studi universitari, in quei giorni. A Perugia, città particolarmente colpita dalla siccità, oggi come allora, i prati erano secchi; le polveri sottili entravano nei polmoni, vicino ai semafori c'era da sentirsi male. in fila davanti alle gallerie del raccordo lo scenario era apocalittico, una enorme nube azzurra si levava dalle auto.
Una volta sentii mio padre dire "Ho paura che non pioverà mai più".
Poi, alla fine di ottobre, una perturbazione atlantica riuscì miracolosamente a violare il blocco. Piovve per una notte intera, con buoni accumuli un pò ovunque, di una ventina di mm. Abitavo a Case Bruciate allora, e dalla cima del mio palazzo vedevo le luci di Perugia che illuminavano una scena che sembrava appartenere al passato: la pioggia che cadeva a rubinetti sull'Umbria intera.
Il 2 novembre, tornando all'Università, sentii per strada i commenti della gente, per la prima volta felice, genuinamente felice per il ritorno della pioggia. Non c'ero abituato, mi ci sarei abituato in seguito. L'incubo della polvere era finito. Era anzi alle porte un altro, meraviglioso inverno di pioggia e di neve.
Chissà...